"Consuma, rimbambisci e guarda massacrare un ragazzo davanti a te". Intervento di Domenico Moro

Colpisce, a questo proposito, quanto detto da una signora italiana che lavora nel settore della ristorazione a Loret: ormai il turismo lì è tutto giovane e le famiglie sono quasi sparite, scacciate proprio dal clima che vi si respira. Del resto a Lloret altri giovani in vacanza, anche italiani, hanno perso la vita in circostanze in cui alcol, droga e violenza si mischiano. Si tratta di una industria di massa low cost, che è lasciata senza controllo dalle autorità locali e in cui le aziende, spesso indebitate, cercano di ridurre i costi (ad esempio riducendo il numero degli addetti alla sicurezza) e di attrarre il maggior numero di clienti. Per la Spagna il turismo è la voce più importante dell’export dei servizi e dell’export in generale, ed è l’unico Paese Uem che supera in questo settore l’Italia in valore assoluto. Per un Paese che ha subito pesantemente la crisi dei mutui e, a causa dei cambi fissi dell’euro, ha scontato per anni un debito con l’estero è una boccata di ossigeno importante. Sarebbe, però, il caso di chiedersi, come per ogni altra industria, quali siano i costi di questo modello di sviluppo e di turismo che a me pare coerente con i tempi che viviamo. Tempi in cui la deregulation e un certo tipo di “consumo” sembrano l’unico modo per riavviare l’economia, mettendo a rischio la vita di chi come Niccolò voleva solo passare un periodo di vacanza.