
No Tav: "Pacchi bomba non ci appartengono. Manipolazione mediatica. Nessuna solidarietà a Numa"

Continuano poi ad accadere fatti gravi che semrerebbero voler danneggiare il movimento. Ieri sono arrivate le dichiarazioni di Massimo Numa: "Escludo sia il movimento No Tav. Io sono un'antifascista". Queste le sue dichiarazioni dopo aver ricevuto un pacco con una chiavetta usb pronta ad esplodere non appena sarebbe stata inserita nella porta. come risponde il movimento a questi fatti?
Il moviemnto No Tav si è espresso con un comunicato dal titolo “Un pacco bomba trasforma in vittima un giornalista pacco? Ha chiarito in più occasioni che non ha assolutamente né la volontà né l’interesse di creare danni alle persone. Pallottole e bombe non ci appartengono”.
I No Tav mettono al'accento sul fatto che questi pacchi bomba ormai sono “un rituale noioso che si ripete da anni. Noioso perché innesca la sequela di solidarietà varie all’indirizzato, le parole roboanti dei magistrati, le dichiarazioni di politici di turno è così via. E’ ancora più noioso perché chi usa questa forma di corrispondenza esplosiva ha come unico risultato il can can mediatico, il far parlare di sé e della presunta vittima come godimento personale”.
Dunque con forza i No tav denunciano che questa modalità di comunicazione “esplosiva non fa che giovare chi ha piacere a guardarsi allo specchio mentre i movimenti e le lotte proseguono il loro cammino senza badare a fatti che non li riguardano”.
Poi, dopo, aver commentato l'accaduto i No Tav si fanno avanti con un quesito: “Quale potrebbe essere l’effetto del pacco bomba a Massimo Numa?”: “E’ esattamente quello che questo personaggio si aspettava da tempo, quasi a sperarci, per rifarsi una verginità da grande giornalista come abbiamo letto su alcuni tweet di suoi colleghi, che magari gli porterà qualche telefonata importante e una scorta tutta per lui”, sottolinea il movimento.“E’ un favore ad un personaggio che ha poco a che fare con il giornalismo, perché intinge la sua penna (passateci il termine anche nell’era digitale) nell’odio e nei suoi incubi ricorrenti. La solidarietà che ha generato nei suoi confronti dovrebbe far passare in secondo piano le continue diffamazioni, strumentalizzazioni e balle che Numa racconta quotidianamente?”
I No Tav spiegano che una campagna di questo tipo infatti potrebbe “far cessare la levata di scudi e indignazione delle Anpi e dei sinceri antifascisti in merito al libro di Numa, che ne denota la personalità e l’appartenenza politica” citando l’ultima pubblicazione del cronista, “La Stagione del Sangu”, che l’Anpi ha segnalato essere di “tendenza neofascista”.
"Questa vicenda potrebbe in realtà essere un ennesima campagna diffamatoria ai danni del movimento No Tav. Piuttosto continuiamo a sottolineare la faziosità e il comportamento indegno che alcuni cronisti e alcune testate hanno nei confronti del movimento stesso. Fatti come questo – prosegue il comunicato – non ci impediscono di sottolineare lo squallido lavoro che lo stesso cronista Massimo Numa porta avanti in favore di interessi mafiosi e corrotti quali sono quelli del progetto Tav Torino-Lione e di tutti coloro che da questa inutile opera trarranno profitto a danno dei cittadini”.
“Tutto ciò per dire che non ci mettiamo in fila per dare solidarietà a Numa, ma anche che i pacchi bomba e i proiettili, non ci appartengono e non ne vogliamo essere accomunati, perché sono l’altra faccia di quella medaglia che i vari Numa, vorrebbero mettersi sul petto”.