Abbiamo definito lo smart working come cottimo 4.0, non è illegale tanto che questa modalità di pagamento viene disciplinata anche dal codice civile, la paga avviene in base al risultato e non alle ore effettivamente lavorate.
Tanti anni or sono il sindacato si mobilito' contro il cottimo giudicandolo una forma di sfruttamento medievale, causa anche di infortuni e morti sul lavoro, una forma di sfruttamento antico che imponeva ritmi e tempi di lavoro insostenibili.
Attorno allo smart working si sono agitate acque perigliose e divisioni ataviche ma tutte le posizioni, fautori del lavoro agile e detrattori che hanno bollato i dipendenti pubblici come nulla facenti, hanno evitato l'argomento del cottimo.
E alimentando la confusione, sovente ideologica, il capitale italiano sta provando a fare il salto di qualità verso una organizzazione del lavoro, nel pubblico e nel privato, che preveda migliaia di dipendenti in modalità agile.
Dietro al cottimo si cela la individualizzazione del rapporto di lavoro, una sorveglianza a distanza che impone orari e rendicontazioni giornaliere per altro estranee al lavoro a progetto, fatto sta che oggi registriamo un pericoloso mix tra la modalità agile e sistemi di controllo asfissianti che alla lunga imporranno, in modo piu' o meno occultato, prestazioni lavorative piu' lunghe e maggiori carichi di lavoro.
Il ritardo culturale e politico del sindacato è evidente, scaturisce dalla supina accettazione dei processi di ristrutturazione capitalistica nella illusione di poterli governare o concertare.
E sullo sfondo dello smart si muovono gli interessi attorno al 5g perchè la modalità agile presuppone processi di innovazione tecnologica e digitale, un sistema di reti e collegamenti moderni e veloci, investimenti pubblici, agevolazioni fiscali e finanziamenti alle imprese e al sistema pubblico visto che la digitalizzazione dei servizi al cittadino è ancora lontana in gran parte del paese.
Assecondare allora lo smart in maniera acritica non aiuterà i lavoratori pubblici e privati, anzi rischia di favorire il ritorno di forme moderne di sfruttamento, un colossale business attorno al 5g e in questo ingranaggio rischiano di venire stritolati non solo lavoratori e lavoratrici ma anche il potere di contrattazione e di acquisto. In che modo? Pretendendo, ad esempio, mansioni spettanti a livelli superiori senza un euro in piu', facendoci lavorare da casa con perdite salariali, allontanando i lavoratori e le lavoratrici dai luoghi di lavoro per imporre loro regole individuali che alla fine ne indeboliranno il potere di acquisto e contrattuale alimentando la conflittualità interna tra forza lavoro. E con lo smart molte lavoratrici potranno fare a meno di servizi (ulteriore risparmio per il welfare) che invece dovrebbero essere garantiti per anziani e infanzia al fine di garantire una migliore qualità della vita e dei servizi pubblici.
Di questo e non di ataviche contrapposizione i sindacati dovrebbero parlare.