
Bene, bravo, bis. L'Europa ha scelto per nome e per conto degli italiani: il prossimo presidente del consiglio deve essere Mario Monti, caldamente invitato a candidarsi. Da oggi il premier dismette definitivamente i panni del tecnico per indossare quelli del politico a tutti gli effetti e se ancora non ha annunciato ufficialmente la sua discesa in campo, ha già però iniziato ad affilare le armi, forte dell'appoggio della Cei, di praticamente tutti i leader europei, di Obama e, ovviamente, dei signori dello spread. Con buona pace delle primarie di Bersani (nello scontro tra Berlusconi e il premier, forse il grande sconfitto è proprio il leader Pd): Monti, è chiaro, corre per vincere. Ma c'è chi non vuole rassegnarsi ai diktat e insiste a sostenere che per uscire dalla crisi esistono altre ricette oltre quelle imposte dai mercati e dai "tecnici": sono quelli del Quarto polo, che sta cominciando a muovere i primi passi.